di Tino Mantarro
Alla scoperta di quel che i turisti solitamente non vedono della capitale estone
Accade alle volte che qualche viaggiatore torni da Tallinn deluso. «Sì, carina, ordinata. Bello il centro storico con le case medievali, i ristoranti all'aperto, le torri, le chiese. Ma insomma, c'è un po' poco da vedere». Possibile? Certo, se uno si limita a passeggiare nel centro storico, tra le mura medievali, nelle via acciottolate, tempo un giorno ha visto tutto. E al secondo saluta per nome gli osti dei tanti ristoranti turistici del centro. Ma così facendo si perde forse il meglio di Tallinn, i quartieri più veri, come Kalamaja, che poi sono anche quelli esteticamente più interessanti.
Definirlo un dedalo di vie è troppo, non siamo certo a Beirut, qui regna l'ordine, ma Kalamaja un tempo quartiere malfamato è oggi un piacevole distretto di case di legno colorate, animate da qualche bar, alcuni negozi belli senza essere turistici. Kalamaja poi scende verso il mare, dove è da non perdere il nuovo museo del Mare (www.lennusadam.eu) costruito in un ex hangar per gli idrovolanti. Da qui, passeggiando lungo le banchine dove sono ormeggiate navi visitabili che fanno parte del museo, si attraversano i cantieri navali in parte ancora attivi e si arriva a Noblesseneri, una zona ancora in rifacimento con qualche bar affacciato su un piccolo porticciolo turistico. Da qui, sempre a piedi perché Tallinn tra i tanti pregi ha anche quello di essere piccolo, si torna verso il porto (Linnahall) dove partono gli aliscafi per Helsinki. Qui davanti, al sabato, c'è un piccolo mercato del pesce che è l'equivalente dei nostri mercati contadini. E a un passo si trovano due dei migliori ristoranti non turistici della città: Moon (www.kohvikmoon.ee) per il pesce cucinato alla russa, e Klaus Kohvik (www.klauskohvik.ee), che oltre a un'ottima brasserie ha anche un piccolo negozio di design estone. E la sera sempre a passo c'è il Kultuurikatel (www.kultuurikatel.ee), un centro culturale che assomiglia a un centro sociale occupato e invece è gestito addirittura dal Comune. Un buon indirizzo per sentire concerti elettronici e altre novità musicali.
Una decina di minuti a piedi in direzione della stazione di Tallinn e appena oltre i binari della ferrovia che si possono attraversare senza problemi, tanto passano tre (di numero) treni al giorno, si arriva in una zona in rifacimento che prende il nome di Telliskivi (www.telliskivi.eu). Qui il sabato c'è un relativamente animato mercato delle pulci dove chi ama il vintage fa affari. Chi ama solo curiosare si può fermare a prendere qualcosa da F-hoone, un bel bar/ristorante dall'atmosfera bohemienne, oppure fare un giro in alcuni dei negozi dell'area, tra cui Retro Osakond per gli amanti del design scandinavo, oppure Jooks Bike studio.
Sempre fuori dal centro, ma certo più visitata dai turisti è la zona di Rotermann, quartiere ex industriale che a inizio Duemila ha subito una pesante ristrutturazione con l'intento (in parte fallito per via della crisi economica) di farne un nuovo centro commerciale. Diciamo che merita una visita, soprattutto per lo shop della Kalev (www.kalev.eu), la miglior fabbrica di cioccolato di tutta l'ex Unione Sovietica.
Mentre bisogna camminare una ventina di minuti per arrivare a Kadriorg, il quartiere residenziale dove non per nulla vive anche il Presidente della giovane Repubblica estone. Qui qualche anno fa è stato inaugurato il Kumu (www.kumu.ee), il moderno museo d'arte, che è uno dei tanti esempi contemporanei dove in contenitore vale altrettanto del contenuto. Il parco tutto interno è piacevole, come lo sono alcuni locali che in estate hanno un piccolo giardino all'aperto, tra tutti spicca il Nop (http://blog.nop.ee), dove assaggiare ottime torte e gelati biologici e stare a guardare come gli estoni più hipster passano il tempo al bar: leggendo.