di Renato Scialpi
Si intitola I paesaggi del cibo - Luoghi e prodotti della nostra terra il nuovo volume realizzato in esclusiva per i soci del Touring Club Italiano, che lo riceveranno unitamente all’adesione per il 2016.
Un’opera preziosa, curata da Massimo Montanari, che all’Università di Bologna è professore ordinario e direttore del master Storia e cultura dell’alimentazione.
Il volume, che si compone di oltre 300 pagine, passa in rassegna tutte le tipologie di luoghi della produzione alimentare italiana e i relativi prodotti, fornendo schede e approfondimenti per ognuno di essi. Otto le macroaree trattate: cereali, legumi e farine; vino; olio e olive; pesce, sale e acqua; carne, latte e derivati; ortaggi; frutta; il bosco che produce cibo.
Non mancano, tra un capitolo e l’altro, letture su alcune produzioni importanti per il nostro Paese: dal gelato artigianale allo zucchero, dalla birra alle acque minerali naturali fino al caffè espresso. Per un vero e proprio viaggio nell’Italia del cibo e una riflessione sulla nostra identità attraverso la cultura dei prodotti alimentari. Anche in previsione del futuro post-Expo.
I paesaggi del cibo è anche un volume piacevole da sfogliare, grazie alle immagini di grande impatto e alla raffinata grafica delle pagine. Perché luoghi e prodotti del nostro Paese sono belli anche da vedere!
«Il paesaggio agrario, ancora oggi, copre quasi la metà del territorio italiano. Il che significa che, al netto degli spazi urbani, delle alte cime e dei litorali, la gran parte del territorio italiano è “disegnato” da quelli che qui abbiamo voluto chiamare “i paesaggi del cibo”, cioè ambienti forgiati dall’uomo, spesso attraverso lunghi e pazienti interventi evolutivi, finalizzati a produrre quelle tipicità e quelle qualità per cui l’Italia è giustamente famosa. Paesaggi artefatti dunque, ma per lo più, ordinati ed esteticamente pregevoli e, in ogni caso, armonici con la vocazione naturale, perché condizionati da climi, microclimi, escursioni stagionali, esposizione solare e così via. Insomma, per dirla in breve, un palazzo in vetro-cemento, purtroppo, può essere collocato ovunque, mentre un filare di viti, un bosco di ulivi, un campo di grano o una salina sono solo dove la natura lo consente.»
Dalla introduzione al volume di Franco Iseppi, Presidente Touring Club Italiano
«Il paesaggio italiano si qualifica per la sua varietà, legata a una geografia e una storia particolarmente complicate. Questo volume ne propone una lettura critica, aiutando a comprendere i modi in cui il territorio è ordinato, e come ciò si traduca in termini di risorse alimentari. Il paesaggio, con i suoi prodotti, è raccontato per “tipologie” (grano, vite, ulivo, orti, frutteti, pascoli, boschi, acque) attraversando ogni volta il Paese in tutta la sua lunghezza e larghezza, per evidenziare il circuito di relazioni e la condivisione di metodi che da secoli caratterizza la cultura alimentare italiana.
Questa guida alla lettura è un invito a immergersi nei paesaggi che ci circondano, tenendo a mente quanto scriveva Giacomo Leopardi, che “una grandissima parte di quello che noi chiamiamo naturale, non è; anzi è piuttosto artificiale”.»
Massimo Montanari, curatore del volume