La bellezza nascosta sull’Appennino

In viaggio con Enit tra montagne, vulcani (spenti) e antiche foreste dell’Italia Centrale

ABRUZZO - GRAN SASSO, IL TETTO DEL PARCO
Nel cuore dell’omonimo Parco nazionale si estende la montagna d’Abruzzo per eccellenza, il Gran Sasso d’Italia. Qui si trova la cima più elevata di tutto l’Appennino, il Corno Grande, che con i suoi 2912 m racchiude l’unico ghiacciaio del Sud Europa, il Calderone. Tutti i gruppi montuosi del Gran Sasso sono mete adatte per appassionati di escursionismo e trekking. I rifugi in quota – Franchetti, Duca degli Abruzzi, del Monte, Racollo – sono ottimi punti di partenza o arrivo delle escursioni o tappe per ristorarsi con gustosi piatti tipici. La rete di sentieri e carrarecce offre camminate alla portata di tutti: da semplici passeggiate a impegnative vie ferrate. E ancora, percorsi di nordic walking e skyrunning; una ventina di itinerari di cicloturismo e l’Ippovia del Gran Sasso d’Italia che, con i suoi 320 km, offre agli appassionati di trekking equestre, un lungo tracciato fra altipiani, boschi e antichi borghi. Infine, per gli amanti della montagna innevata, percorsi con le ciaspole e per sci escursionistico sono presenti in tutto il territorio del Gran Sasso, tra faggete e spettacolari paesaggi.
Info: www.gransassolagapark.it
(testo di Ufficio stampa Regione Abruzzo - Dipartimento Turismo Cultura e Paesaggio)

TOSCANA - AMIATA, LA MONTAGNA SOLITARIA
L’Amiata è una montagna (1738 m) che si erge solitaria nella Toscana meridionale. Del suo essere un antico vulcano addormentato conserva calore, energia e i suoi imponenti massi trachitici, immobili tra faggi e castagni.
È una terra per le quattro stagioni: le ricette dei sapori dei prodotti autunnali, le piste bianche sotto la neve invernale e i sentieri fioriti che profumano l’aria primaverile, un luogo di frescura in estate fra i boschi, trovando relax fra le acque termali che vi sgorgano.
Immerso nello splendido paesaggio verde dell’Amiata sorge Santa Fiora, Bandiera arancione, borgo romantico con la sua via dell’Amorino, ricca di testimonianze della famiglia Aldobrandeschi nel periodo medievale e degli Sforza nel rinascimento, con le vestigia del Castello e Palazzo Sforza Cesarini. Nel terziere di Castello si trova la Pieve delle Sante Flora e Lucilla con all’interno la più importante collezione al mondo per quantità di terracotte robbiane, e nel terziere di Montecatino, all’interno del parco della Peschiera, si trovano le sorgenti del fiume Fiora che dissetano tutta la Maremma.
Info: www.visittuscany.com
(testo di Toscana Promozione Turistica)

LAZIO - LA FAGGETA DEL MONTE CIMINO
­Tito Livio descrisse la Selva Cimina come “più impenetrabile e più spaventosa …. e fino a quel tempo nemmeno l'amor del guadagno aveva potuto determinare nessun mercante a penetrarvi”... Tutt’oggi la Faggeta del monte Cimino è tra le più maestose dell'Italia Centrale, è Patrimonio Unesco ed è fruibile grazie a una fitta rete di sentieri. Il monte Cimino supera i 1000 m di quota ed è un vulcano spento. Passeggiando nella faggeta, infatti, s’incontrano rocce costituite da blocchi di lava, tra le quali il leggendario sasso menicante (naticarello per i locali) un macigno ovoidale di circa 8 metri di lunghezza e dal peso di 250 tonnellate in bilico, da secoli, su una sporgenza rocciosa. La Faggeta (nella foto in alto a sinistra) ha un’ampiezza di circa 60 ettari con esemplari di dimensioni maestose: alcuni raggiungono i quaranta metri di altezza, creando la cosiddetta “fustaia a cattedrale”, tipica di aree indisturbate dall’uomo, che rappresenta un biotopo di grande valore naturalistico. Questi grandi alberi favoriscono la presenza di un gran numero di animali selvatici tra i quali la lepre, il cinghiale, il riccio, il ghiro e il gatto selvatico, nonché rapaci e picchi.
Info: www.visitlazio.com
(testo di Agenzia Regionale Turismo - Regione Lazio)