di Piero Carlesi
Sulle orme del padre nobile del TCI 132 anni dopo
Per salire sulla cima del Pizzo dei Tre Signori occorre, da Lecco, raggiungere Introbio. Il Pizzo deve il suo nome al fatto che, nel Cinque-Seicento si trovava al confine di tre Stati: quello di Milano, la Repubblica di Venezia e quello delle Tre Leghe che occupava la Valtellina. Occorre parcheggiare l’auto i paese (586 m) e proseguire a piedi fino alla sbarra della strada – accessibile solo ai mezzi autorizzati – che risale la val Biandino. Da qui si può proseguire sulla gippabile fino ai rifugi oppure seguire i vari sentieri nel bosco che si dipartono da essa e che fungono da scorciatoie (prestare attenzione ai vari cartelli indicatori). Dopo circa tre ore si raggiungono i rifugi Tavecchia (tel. 340. 5012449) e Biandino, 1500 m. Dai rifugi si sale alla Madonna della Neve (1600 m, altro rifugio) e quindi al Lago di Sasso (1922 m); da qui un ripido pendio da risalire (la Foppagrande) porta, per la via del Caminetto, alla vetta del Pizzo. Dalla conca di Biandino tre ore.