Evergreen. Perché tanto scetticismo?

Perché tanto scetticismo sul clima che cambia? Il negazionismo antiscientifico è pericoloso tanto quanto il riscaldamento globale. Perchè finisce per alimentarlo

 

Anche per quanto riguarda il cambiamento climatico, come peraltro in altri campi, sembra che l’opinione degli specialisti non conti più nulla e il principio di autorità viene distrutto: chiunque, anche se non scienziato, può discettare di clima senza alcun pudore. E la comunicazione ci mette del suo: fedele al principio che fa più notizia l’uomo che morde il cane, si intervista, con pari dignità, anche l’ultimo scienziato asserragliato nella giungla della negazione del ruolo delle attività degli uomini nel cambiamento del clima, nonostante rappresenti solo una straminima minoranza. La scienza non è democratica, e anche solo uno potrebbe avere ragione su mille, ma se aveste convocato i dieci migliori specialisti del mondo al capezzale di un vostro parente morente, e nove vi dicessero di operarlo, dareste voi ragione all’unico che sostenesse di non farlo?

Nonostante la logica, lo scetticismo sulle cause del cambiamento climatico viene continuamente alimentato e a poco sembra valere quanto lo scienziato J. L. Powell mostra nella sua pagina web dove effettua il conteggio in automatico delle pubblicazioni scientifiche a favore dell’origine antropica dei cambiamenti climatici comparate con quelle che ne sostengono l’origine naturale. A oggi i numeri sono: 54.164 a favore dell’origine antropica, 31 per quella naturale (lo 0,057 per cento): una comunità scientifica unanime, altro che scienziati in disaccordo. Peraltro tutti gli scienziati ammettono che il clima terrestre non è costante, solo che l’attuale riscaldamento è più accelerato di qualsiasi altra volta in passato e riguarda tutto il globo, non solo alcune regioni, come invece accadde quando i sapiens dell’XI secolo definirono per primi “verde” la Groenlandia. Ma, se non fossero le attività produttive degli uomini, che cosa surriscalderebbe l’atmosfera? Secondo gli scettici, le attività vulcaniche e le radiazioni solari. Ipotesi contraddette dalla Nasa, che ha registrato in questi anni un’attività solare molto bassa. Raggi cosmici e macchie solari contano meno del 5 per cento rispetto alle cause legate all’uomo. Le ceneri dei vulcani modificano sicuramente il clima, ma abbassando le temperature atmosferiche, non certo innalzandole.

Addirittura anche papa Francesco vede il pericolo nel cambiamento climatico artificialmente creato dagli uomini e fa sue le considerazioni della scienza. Secondo il Papa i comportamenti attuali dell’uomo, e soprattutto le sue attività produttive, ledono in modo permanente il diritto delle generazioni future di abitare un pianeta in salute che dispensi risorse e felicità per tutti. Esattamente quanto ormai sostengono tutti gli scienziati del pianeta che si occupano di cambiamento climatico. Questi scienziati e ricercatori, riuniti nel Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), hanno addirittura ricevuto il Nobel per la Pace 2007 «per il loro sforzo nel produrre e disseminare maggiore conoscenza sul cambiamento climatico causato dall’uomo...».