di Clelia Arduini
Un viaggio nel benessere naturale nel Centro e Sud Italia dove l’immersione in pozze e fonti termali è ancora libera, gratuita. Protetta e curata da una rete di volontari
C’è un tesoretto di sorgenti, polle, fumarole, pozze e cascate termali libere, che scorre nel Centro e nel Sud d’Italia: sono le ultime terme non a pagamento, espressione di un’antica vocazione del nostro sottosuolo, che resiste grazie anche all’impegno di volontari che ne assicurano la pulizia e la sicurezza, sopperendo spesso alla latitanza degli enti locali. In tempi di vacanze all’insegna del risparmo, rappresentano un inaspettato patrimonio naturale per trascorrere una giornata low cost in totale libertà. Ve ne proponiamo una selezione, invitandovi a verificare sempre la loro accessibilità.
Toscana
Le vasche di Petriolo
Immersi in un bosco di castagni, sono i Bagni liberi di Petriolo: un insieme di vasche ricavate lungo il corso del fiume Farma. Siamo a 30 km circa da Siena, al confine tra i comuni di Monticiano e Civitella Paganico, rispettivamente in provincia di Siena e di Grosseto. Le terme captano le acque non utilizzate dallo stabilimento a pagamento costruito di recente a pochi metri di distanza. Da apprezzare il gradevole effetto frigidarium-calidarium, che si ottiene passando dalle acque calde della sorgente termale a quelle fredde del Farma, e la bellezza del paesaggio circostante “offerto” dalla Riserva naturale della Val del Merse. Tutta la zona dei bagni è caratterizzata dal divieto di sosta per le auto, attenzione quindi a dove parcheggiare. Intorno alla fonte, vestigia di mura, oggetto di restauro, raccontano del Castello di Petriolo, che proteggeva la preziosa sorgente, uno dei rari casi di terme fortificate. Per informazioni: Comune di Monticiano, tel. 331.4019535. Le antiche fonti di San Casciano dei Bagni Ai margini della Val d’Orcia, stretto fra l’autostrada A1 e la Via Cassia, si estende un territorio segnato dalla presenza dell’acqua calda sulfurea, considerata dagli Etruschi un’emanazione divina: le terme di San Casciano dei Bagni, costruite e utilizzate dai Romani alle pendici meridionali del monte Cetona, che racchiude il borgo medievale. L’unica sorgente rimasta accessibile gratuitamente è la grande vasca in pietra dalla caratteristica forma triangolare, cui si accede direttamente dall’alto della piazza del paese attraverso un viottolo che scende in forte pendenza fino alla base del colle. Si consiglia di utilizzare il parcheggio all’ingresso del paese. L’estate scorsa, dal fango della sorgente Bagno Grande (a pagamento), è affiorato un santuario romano di età augustea con altari intatti dedicati alle divinità di Apollo, Fortuna Primigenia e Iside. Presto sarà reso fruibile ai visitatori. Per informazioni: Comune di San Casciano dei Bagni, tel. 0578.58921.
La Balena bianca dei Bagni San Filippo
Sempre in provincia di Siena, c’è un paesaggio magico di bianche formazioni calcaree, cascatelle e piccole vasche di acqua calda sulfurea a 48° C, con proprietà antinfiammatorie, antisettiche ed esfolianti: sono i Bagni San Filippo alimentate dal torrente Fosso Bianco, dove confluiscono le diverse sorgenti termali della zona. Il punto più attraente è la cascata della “Balena Bianca”, un enorme blocco di calcare formato dai sedimenti delle acque termali. Per raggiungerle, bisogna parcheggiare sulla diramazione della Provinciale 61 che attraversa il centro abitato e, una volta lasciata l’auto, risalire il fiumiciattolo per un centinaio di metri, su un sentiero di terra battuta. In zona è possibile visitare la cosiddetta Grotta del Santo, dove Filippo, secondo la tradizione, si rifugiò per sfuggire al rischio di essere nominato Papa. Per informazioni: Comune di Castiglione d’Orcia, tel. 0577.887211.
Le Cascate del Mulino a Manciano
In quest’angolo di Toscana in provincia di Grosseto, scorrono da millenni, a una temperatura di 37,5° C, “miracolose” acque sulfuree termali dette anche Cascatelle o Cascate del Gorello. Gocce preziose, che nei secoli hanno scavato nella roccia di travertino ampie e numerose vasche dove ci si immerge per un bagno toccasana, benefico soprattutto per la pelle e le vie respiratorie. Si raggiungono percorrendo la Strada provinciale 10 che collega Montemerano a Saturnia; all’altezza di un’ampia curva si apre una stradina chiamata via della Follonata, che conduce direttamente alle terme libere. Nelle immediate vicinanze ci sono un parcheggio e un bar-ristorante, con docce a pagamento. Da visitare l’antico borgo di Montemerano, una frazione di Manciano, protetto da ben tre cinte murarie. Per informazioni: Ufficio turistico di Manciano, tel. 0564.620532.
Lazio
Viterbo: il Bullicame, nell’Inferno di Dante e “le Pozze”
La caldissima sorgente termale del Bullicame, a meno di quattro chilometri da Viterbo, nell’area dei cosiddetti “Bagni di Viterbo”, viene citata nel XIV Canto dell’Inferno di Dante, che la paragona all’atmosfera degli Inferi per i suoi consistenti e inquietanti vapori sulfurei. Le acque curative raggiungono i 58° C e sono impiegate nel trattamento delle malattie della pelle. Un naturale percorso calidarium-frigidarium consente di passare da una piscina rotonda con acqua calda proveniente dal cratere termale a una rettangolare con acqua più fredda. L’antico complesso termale viene custodito in una zona recintata da volontari del Comune, che “dirigono” il traffico dei visitatori e li avvisano quando l’area sta per chiudere: in inverno alle 17, in estate alle 19. Si può parcheggiare ai bordi della strada sterrata che conduce all’ingresso. Nei dintorni è da visitare l’Orto Botanico Angelo Rambelli, che si estende per sei ettari a ovest della città, con corsi tematici, mostre e visite guidate. A pochi km dal Bullicame, in prossimità dell’incrocio tra strada Terme e strada Tuscanese, si trovano le Piscine Carletti, in località Marinelle. Gli abitanti della zona le chiamano semplicemente “le Pozze”: un sistema termale articolato in numerose vasche, diverse per forma e grandezza rispetto alla sorgente, che permette di avere a disposizione nello stesso luogo una dozzina di spazi, ciascuno con una temperatura diversa. La zona, in cui si trova un grande parcheggio gratuito non custodito, è circondata da prati dove ci si può rilassare. Nei dintorni, resti murari in opera cementizia e laterizi, forse di un edificio a pianta rettangolare, furono scoperti, in contemporanea alle sorgenti sulfuree, nel 1878 dal proprietario della tenuta, Carletti, insieme ad alcune monete romane tra le quali una riconducibile all’imperatore Antonino Pio. Per informazioni: Ufficio turistico di Viterbo, tel. 0761.226427.
I Bagni di Ficoncella, all’ombra di un fico secolare
Nel territorio di Civitavecchia, sulla costa laziale, si schiude il regno dei Bagni di Ficoncella, tra i più celebri del mondo antico: nei pressi, sorgevano infatti le Terme Taurine, risalenti all’epoca dell’imperatore Traiano. Per raggiungerle, si deve uscire al casello di Civitavecchia nord e imboccare la Strada delle Terme di Ficoncella, che in un paio di chilometri conduce a destinazione. Le acque, indicate nella cura di diverse malattie, dermatiti, artriti e problemi di origine gastrica, sgorgano a una temperatura fra i 53 ed i 56° C, e per questo sono classificate come ipertermali. Per accedere all’area recintata si deve però pagare un biglietto di 1,50 euro (ogni due ore), 5 per l’entrata notturna (compreso il parcheggio). Sono presenti anche un bar e uno spogliatoio. Una curiosità: il nome Ficoncella deriva da un secolare albero di fico tuttora esistente in cima al colle. Per informazioni: Comune di Civitavecchia, tel. 0766.5901.
Campania
Sorgeto e Fumarole a Ischia
Riparate da una piccola baia nei pressi di Panza d’Ischia, le terme di Sorgeto sono una miscellanea di acqua termale e di acqua marina, fra le più gradite dell’isola. Ciò è dovuto sia alla cura che gli abitanti dedicano ai vasconi a mare in cui si riversa l’acqua termale sia alla possibilità di fare applicazioni di fango generato dallo sbriciolamento della roccia nell’acqua. Hanno una temperatura di 90° C, che viene poi raffreddata salendo in superficie e mescolandosi alle acque del mare. Sono indicate nel trattamento di reumatismi, disturbi respiratori, artrosi, problemi circolatori. Per raggiungerle, bisogna percorrere una scalinata di oltre 200 gradini. Le Fumarole, sull’estremo lembo meridionale dell’isola, si trovano lungo il sentiero pedonale che collega Sant’Angelo con la spiaggia dei Maronti. In quest’area il sottosuolo emana una grande energia termica, che produce nuvole di vapore nell’ambiente esterno e bolle di gas nel mare alla temperatura di 100° C. Bisogna informarsi, però, prima di raggiungerle: può capitare che le cattive condizioni del mare non rendano agevole l’accesso alla spiaggia. Per informazioni: Call center Ischia.it, tel. 329.6885973, Comune di Ischia, tel. 081.3333206.
Sardegna
Tutto l’antico di Fordongianus
Le Terme di Fordongianus, in provincia di Oristano, si trovano nel primo tratto del fiume Tirso, di fronte all’area archeologica della città romana di Forum Traiani: un importante centro che disponeva di un complesso termale con una grande piscina all’aperto in cui ancora oggi affluiscono le acque. Le stesse che si espandono all’interno del fiume, permettendo bagni termali a 54° C, con effetti benefici per il sistema immunitario, la pelle, l’apparato circolatorio e le malattie reumatiche. Da visitare il sito archeologico con i resti delle terme romane. Per informazioni: Comune di Fordongianus, tel. 0783.695018.
Sicilia
Le mitiche Polle del Crimiso
In provincia di Trapani sgorgano i Bagni liberi di Segesta, detti anche Polle del Crimiso: sono affioramenti di acqua termale di origine vulcanica, che affluiscono sulle sponde del fiume omonimo, nelle vicinanze di Castellammare del Golfo e di San Vito Lo Capo. Tra canneti e tamerici, puntellati da pareti rocciose di travertino bianco striato di rosa, è possibile fare il bagno nelle piccole anse riparate del fiume dove il flusso di acqua calda raggiunge temperature molto piacevoli. Secondo la tradizione ellenica, il calore delle acque nasceva per volere del dio fluviale Krimisòs, che aveva innalzato la temperatura della corrente per riscaldare la ninfa Egesta – che poi divenne sua sposa – in fuga dalla distrutta città di Troia e deposta dai flutti sulle sponde della Sicilia. Da visitare nei pressi il parco archeologico di Segesta. Per informazioni: Ufficio turistico comunale Calatafimi Segesta, tel. 0924.9505507.
Pantelleria, il lago Specchio di Venere
Nel cuore dell’isola nera, c’è un lago magico, lo “Specchio di Venere”. È ciò che rimane di un antico vulcano alimentato da sorgenti termali e dalle piogge, nella parte nord dell’isola, ad appena mezzo chilometro dal piccolo aeroporto. Profondo al massimo 12 metri e largo meno di un chilometro, vanta la presenza di sorgenti di acqua ipertermale, che sgorgano a una temperatura compresa fra 50 e 60° C e di una grande quantità di alghe “termofile”, resistenti cioè alle elevate temperature dell’acqua. Questi speciali vegetali formano un pregiato fango di colore nero-verdastro che, grazie all’intensa concentrazione di zolfo, può essere spalmato sul corpo e, una volta essiccato, rende la pelle purificata e luminosa. Per informazioni: Comune di Pantelleria, tel. 0923.695011.