di jacopolist
L'Etna è probabilmente uno dei vulcani meglio conosciuti al mondo, e certamente il più studiato. Insieme al Vesuvio (e forse il Monte Fuji in Giappone) è anche quello più ritratto in incisioni, pitture, disegni. L'Etna, un po' per la sua posizione geografica che lo colloca nel cuore del Mediterraneo, lungo le rotte di ogni navigatore di questo mare, un po' per le sue frequenti e imponenti eruzioni, è stato a lungo il vulcano prediletto non solo dagli scienziati (una "popolazione" tutto sommato giovane, visto che l'età relativamente giovane di questa disciplina), ma soprattutto di letterati, poeti, scrittori e, appunto, pittori ed incisori che sono giunti fino alle sue falde da ogni angolo dell'Europa e del Medio Oriente per ammirarlo e descriverlo.
Dal XVI secolo, e fino ai giorni nostri, le rappresentazioni grafiche dell'Etna sono un importantissimo documento storico e scientifico della evoluzione del massiccio. L'Etna è una montagna attiva, in continuo cambiamento, e se oggi gli scienziati usano tecnologie avanzate per monitorarne l'evoluzione, dal XVI fino alla nascita della geologia moderna e della fotografia, il disegno è stato il mezzo prediletto per mostrare e tramandare i maggiori eventi eruttivi del vulcano.
È fresco di stampa un libro di Tiziana Abate (architetto, ricercatrice post-dottorato presso la Sorbona) e Stefano Branca (geologo presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania) che descrive la storia dell'Etna attraverso disegni ed incisioni, fino alle prime rappresentazioni cartografiche, dal XVI ad oggi. Il libro è fresco di stampa, certamente, ma esce proprio in un momento in cui sono invece ancora calde le ceneri di una delle più spettacolari eruzioni degli ultimi anni.
Non è un libro dal valore puramente estetico: le immagini, dalle incisioni di Münster del 1544, attraverso l'acuarello di Luigi Mayer del 1780, sono descritte e narrate con l'occhio dell'esperto, dello scienziato. Insieme alle immagini pittoriche Abate e Branca mostrano anche una serie di carte topografiche e le rappresentazioni che più fedelmente descrivono le colate e il loro impatto sul territorio o i centri urbani. L'immagine e le antiche carte geografiche diventano uno strumento scientifico e assumono tutto un altro aspetto: gli autori trasportano il lettore nel passato, durante eruzione antiche, e lo aiutano a leggere il territorio come fece l'artista (o il topografo) a suo tempo.
Per noi, abituati a vivere nel presente (e questo è comprensibile), il libro di Abate e Branca è un autentico viaggio nella storia recente dell'Etna. Raccomanderei il libro non solo ai curiosi, ma anche ai docenti, come testo scolastico. Il libro è utile dalle elementari fino alla università. Perché questa è la proprietà delle immagini: non hanno età e sono per ogni età.
[Il Disegno delle Eruzioni Storiche dell'Etna. Tiziana Abate, Stefano Branca. Edizioni Caracol, 2015]
