125 anni anche per una associazione sono una bella età e l'occasione ideale per tirare le somme di una vita, quella del Touring Club Italiano e soprattutto per tracciare la rotta adatta ad affrontare il prossimo secolo. Questo il senso dell'editoriale del presidente Franco Iseppi sul numero di giugno di Touring, il nostro modo di viaggiare. Il Promemoria Iseppi verte su quattro grandi punti fermi che aiutano a progettare il futuro dell'associazione: il primo è la Storia, ovvero il riconoscere la grande intuizione dei fondatori che il turismo non era - e non è - soltanto un sia pure importante comparto economico ma aveva - e ha - una funzione culturale e sociale e in questo universo il Touring ha sempre esercitato anche la funzione di servitore civile delle istituzioni e dei cittadini, che fossero soci o meno.
Il secondo punto è rappresentato dai Valori. Che si possono riassumere come quelli legati a un turismo personale, tecnologico, rispettoso delle diversità, tollerante, che cerca il confronto , si misura con le differenze accetta la contaminazione, è uno strumento di conoscenza e di convivenza. Poi c'è l'Immagine, fino a qualche anno fa identificata con quella della casa editrice (le Guide Rosse sono state considerate tra le più grandi iniziative editoriali del 900). L'essere identificato come istituzione o associazione verrà ridimensionato e depotenziato dal momento che il Tci deciderà di far parte dell'universo del no profit dove la possibilità di fare business e attività di servizio possono convivere. L'immagine del Tci diventa decisiva per rendere più attrattiva l'adesione dei potenziali soci. La sua costruzione sarà possibile saldando insieme la valorizzazione del patrimonio immateriale, la riqualificazione di media storici, casa editrice e rivista, l'innovazione di Touring Digital e l'istituzione di una forte funzione di comunicazione.
La quarta pietra miliare su cui si fonda il nuovo Tci è, e conseguenza delle prime tre, è la struttura operativa che deve essere necessaria, funzionale e sinergica rispetto alle prime tre. Il bisogno di rigenerazione è stato voluto dalla Governance e rappresentato anche plasticamente dal cambio della sede operativa, dallo storico ma vetusto palazzo di Corso Italia (che manterrà, dopo il restauro, tutte le funzioni ufficiali e di rappresentanza oltre che la presenza della libreria e di altri servizi del Tci rivolti al pubblico) alla più moderna e funzionale e luminosa sede di via Tacito 6 a Milano. Rigenerazione essenziale se il Tci vuole riprendere a inventare qualcosa di nuovo.
E a proposito di novità, registrate da Touring di questo mese, c'è da sottolineare, come fa il vice presidente Beppe Roma in una inchiesta sulla poderosa ascesa del turismo digitale, quanto questo settore, tabelle e statistiche alla mano, sia stato più coinvolto di tanti altri, dalle nuove tecnologie della rete, del digitale e la sharing economy, rappresentino per la cultura e i territori più una mega opportunità che un problema di adeguamento. Tra i servizi e i reportage di questo numero di Touring ricordiamo le terre pisane, ovvero quelle di una Toscana segreta oltre la Torre pendente e ricche di scorci, sapori, paesaggi e personaggi autentici quanto fuori dal comune. Godibile il servizio sui pazienti guerrieri dello Stretto (di Messina) vale a dire i dignitosi e anche ecologisti pescatori di pesce spada tra Scilla e Cariddi, con loro tecniche, storie, eroi, leggende e una etica rigorosa. Poi, oltre a una fresca carrellata tra i 10 laghi trentini più attraenti, su Touring c'è un reportage su un'Africa (lo Zambia) sicura e spettacolare, ma soprattutto vissuta fuori dai soliti riti di lusso un po'artificiale e prevedibili: foto safari-lodge-cocktail-danze in costumi tribali. Un'Africa low cost dove invece, nel pieno rispetto dell'ambiente e degli animali, poter piantare la tenda, accedere il fuoco e adattarsi anche alle piccole scomodità della savana, ma entrare in un più autentico contatto con la natura e dormire sotto un cielo carico di stelle. Altro cielo e altre stelle quelle che si vedono nelle notti dalle località più remote di Creta, un'isola greca certamente fornita di innumerevoli spiagge bianche e sabbiose e da un mare come si deve, ma, come racconta in questo numero di Touring il professor Giorgio Ieranò, illustre grecista e autore di un recentissimo prezioso libro “Arcipelago”, ma una terra carica di antichi miti (fu la culla degli dei ellenici), di leggende (Icaro, il labirinto, il Minotauro, Arianna...) ma anche di storie più recenti e drammatiche, occupazioni veneziane, stragi turche, invasioni tedesche, resistenza britannica... che ne fanno una meta di un viaggio decisamente meno banale, più ricco e interessante.
Buona lettura!
Silvestro Serra
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